Covid-19: la situazione in Lombardia aggiornata a giovedì 31 dicembre
Il commento
Il trend a livello regionale continua a scendere: è una buona notizia, ma bisogna continuare a essere prudenti. La diminuzione è lenta e il numero dei casi positivi è ancora molto alto.
La percentuale dei risultati positivi dei tamponi effettuati su persone «nuove» è tornata a salire in maniera preoccupante: non c’è un monitoraggio efficace.
Siamo in una fase critica, dove è praticamente certo che una riapertura potrà portare a un nuovo incremento dei contagi (la cosiddetta terza ondata): come già detto in passato bisogna tenere alta la guardia e potenziare il sistema socio-sanitario regionale:
›potenziare il tracciamento dei contatti dei positivi;
›allineare le USCA alle direttive governative che ne prevedono una ogni 50.000 abitanti;
›predisporre un piano di medicina territoriale efficace;
›portare a regime i COVID hotel per permettere un isolamento efficace dei casi positivi che non possono auto isolarsi nella propria abitazione.
Queste azioni vanno intraprese subito perché devono essere pronte al più presto, prima della probabile terza ondata.
Dati i numeri e data la situazione anche nei prossimi giorni è necessario che ciascuno sia sempre ispirato dal principio della massima prudenza.
I numeri
Il numero dei casi positivi di quest’ultima settimana è pari a 11.648, circa il 20% in meno di quanto rilevato nella scorsa settimana (erano 14.520) e circa il 32% in meno di quella precedente (erano 17.082 e prima ancora 16.638): si conferma la discesa del numero di contagi in Lombardia!
Nella settimana che si chiude oggi sono stati comunicati poco più di 120.000 tamponi, quasi un terzo in meno rispetto alla precedente, ben al di sotto dei livelli più alti mantenuti nel mese di novembre.
La percentuale dei casi positivi sul numero di tamponi efficaci (positivi + negativi) risale al 20% e anche la percentuale di tamponi positivi per le persone «nuove» sottoposte al test supera il 28% (era al 21% la scorsa settimana). Questi valori sono tornati a crescere e sono comunque molto alti: è chiaro che non si riescono ad effettuare tutti i tamponi che sarebbero necessari per un corretto controllo del contagio sul territorio.
Il numero dei ricoverati continua a diminuire, seppur più lentamente che nella prima ondata, rispetto alle settimane precedenti (siamo oggi a 489 ricoverati in terapia intensiva, rispetto ai 521 della settimana scorsa e ai 611 di quella precedente).
Il numero dei decessi settimanali diminuisce anche questa settimana ed è pari a 446, circa il 13% in meno della scorsa settimana, quando erano 512, e il 38% in meno di quella precedente (in cui erano 716, e prima 823). Speriamo che questo calo continui nelle prossime settimane, a confermare il miglioramento della situazione.
La situazione nelle province
Come sempre si ricorda che il dato provinciale è più puntuale e soffre molto di più delle imprecisioni nella comunicazione dei risultati. Per questo motivo l’analisi provinciale richiede ancor più prudenza.
Osservando l’andamento delle ultime quattro settimane, le province lombarde si possono dividere nei seguenti gruppi:
- Bergamo e Monza sono in diminuzione del 40% o più, con un valore finale inferiore al 60% di quello rilevato quattro settimane fa;
- Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia e Sondrio sono in diminuzione tra il 20% e il 40%, con un valore finale compreso tra il 60% e l’80% di quello di riferimento;
- Brescia, Mantova e Varese sono in diminuzione tra il 5% e il 20%, con un valore finale compreso tra l’80% e il 95% di quello di riferimento.
Particolarmente critiche sono le province di Brescia, Cremona e Lecco dove nell’ultima settimana si registra una crescita o una situazione praticamente stabile rispetto alla settimana precedente
Si ribadisce la difficoltà di analizzare dati di cui non è garantita continuità, uniformità e omogeneità.