Covid-19 in Lombardia: l’analisi dati di giovedì 1 dicembre
I dati della settimana:
»Il numero dei casi positivi di quest’ultima settimana è pari a 43.350, in calo del 3% circa rispetto alla settimana precedente (44.869) e in aumento del 3% circa rispetto a due settimane fa (42.044). In terapia intensiva si registrano 7 ricoveri in più (sono 26 invece di 19), mentre nei reparti ordinari se ne registrano 173 in più (sono 1.451 invece di 1.278). Il numero dei decessi (189) aumenta del 23% rispetto a quanto rilevato settimana scorsa (153) e aumenta del 21% rispetto a due settimane fa (156). Nella settimana che si chiude oggi sono stati comunicati circa 246 mila tamponi, di cui 28 mila molecolari e 218 mila antigenici. Mantova registra circa 578 casi ogni 100.000 abitanti (è il valore più alto); segue Lodi con 540.
Il valore più basso si rileva a Sondrio con circa 119 casi.
La media lombarda è di circa 435 casi (l’elenco completo è nella slide numero 8). Per quanto riguarda le vaccinazioni, in questa settimana sono state somministrate per fascia d’età:›5-19: 520 dosi;›20-39: 2.573 dosi;›40-59: 5.317 dosi;›60-79: 28.567 dosi;›80+: 9.290 dosi.
La nota politica:
-un’operatrice di call center di una azienda sanitaria privata profit lombarda (convenzionata con il servizio sanitario regionale) ha dichiarato che l’azienda in questione premia economicamente gli operatori come lei che concludono prenotazioni a pagamento-
La Regione anni fa si era impegnata a mettere in un’unica agenda, dal primo gennaio 2016, tutte le possibilità di visite ed esami pagati con il ticket; ci sono però aziende sanitarie che hanno interesse a tenere un proprio call center perché così possono spingere i pazienti verso la prestazione a pagamento, e addirittura, gli addetti al call center verrebbero incentivati per fare ciò.
L’ennesima prova che la giunta Fontana, dopo aver investito ingenti quantità di denaro per uniformare i sistemi informatici, continua a non controllare l’operato dei privati, che legittimamente perseguono il loro obiettivo, e a non tutelare il cittadino di fronte a queste pratiche scorrette che lo danneggiano.