Frontalieri: la Regione si arrampica sugli specchi, non dice la verità e ignora enti locali e parti sociali

“La risposta dell’assessore Sertori ci lascia assai perplessi, almeno su tre punti. Innanzitutto, non è assolutamente vero che c’era la condivisione di tutti, in quanto i sindacati che erano seduti al tavolo avevano presentato richieste mai prese in considerazione da Canton Ticino e Regione Lombardia e ancora meno sono stati ascoltati i sindaci dei comuni italiani. In secondo luogo, l’assessore spiega che l’accordo del 2015 è stato bloccato dal precedente governo Conte, ma se non è mai stato ratificato lo si deve al lavoro dei nostri parlamentari del territorio che hanno opposto resistenza e frenato un accordo che rischiava di essere penalizzante per i frontalieri. Infine, perché Regione Lombardia non aveva dato notizia di questa lettera, che è del 30 aprile, se ritiene che sia così positiva e condivisibile? Aspettiamo che l’assessore ci risponda, al più presto, in commissione”.

Replicano così i consiglieri regionali del Pd, Samuele Astuti e Angelo Orsenigo alle dichiarazioni dell’assessore agli Enti locali e ai rapporti con la confederazione elvetica Massimo Sertori in merito alla lettera firmata dai Presidenti di Regione Lombardia, Attilio Fontana e del Canton Ticino, Christian Vitta, indirizzata ai rispettivi governi centrali circa l’accordo sui ristorni dei frontalieri.

Milano, 28 maggio 2020