Moratti, un pessimo inizio

A relazionare in commissione sulla riforma della legge sulla sanità e sulla campagna vaccinale sono stati il direttore generale del welfare Marco Trivelli e il responsabile della campagna anticovid Giacomo Lucchini. Assente il neo assessore Letizia Moratti.

“Un pessimo inizio, dal momento che è suo dovere relazionare su due temi cruciali per la Lombardia – commenta Carmela Rozza –. Sta a lei, a fronte dell’urgenza di riforma della sanità lombarda, indicare quali sono le linee che vuole seguire. Così come sta a lei tracciare le linee del Piano vaccinale anticovid in Lombardia, la cui urgenza è del tutto evidente”.
Il presidente della commissione Sanità, Emanuele Monti, non è certo stato alfiere dei diritti dei consiglieri; avrebbe dovuto invitare l’assessore Moratti, come peraltro aveva chiesto con forza il Pd, ma non l’ha fatto. Intanto l’assessore ha già iniziato a incontrare i direttori generali e gli ordini professionali.

“Incontri sicuramente utili-sottolinea Rozza- ma che non la esonerano dal confronto con l’assemblea legislativa che dovrà votare la legge di riforma della sanità. Altrimenti la volontà di collaborare con il Consiglio, annunciata al suo insediamento, rischia di restare solo una dichiarazione alla stampa. Aspettiamo sia concretizzata nei fatti”.

L’assenza dell’assessore Moratti non è che la conferma del fatto che la Lega e i suoi alleati sulla riforma della sanità sono in alto mare.

“A un mese dall’invio della nota di Agenas  che boccia senza appello la sanità lombarda, Lega e alleati non hanno ancora un’idea chiara né un percorso condiviso per modificare la riforma del 2015 – commenta il capodelegazione dem in Sanità Samuele Astuti -. La legge era una sperimentazione e lo si sapeva da cinque anni, i problemi che hanno reso più grave la pandemia in Lombardia sono sotto gli occhi di tutti da ormai dieci mesi, come mai non c’è ancora una proposta di maggioranza? La riforma va fatta entro quattro mesi e uno è trascorso invano. Ancora una volta la maggioranza dimostra che non sa come correggere un modello che ha voluto e difeso per anni, prima di accorgersi che non funzionava”.