Universalità, prossimità e appropriatezza delle cure

C’era anche il capodelegazione Pd della commissione Sanità in Consiglio regionale Samuele Astuti, questa mattina a Milano, con il capogruppo Fabio Pizzul e con gli altri esponenti del Pd lombardo, al presidio promosso da Medicina Democratica e Dico 32 per cambiare la sanità lombarda e dire basta al sistema modellato e rimodellato dalle ultime giunte che hanno governato la nostra regione da Formigoni, a Maroni a Fontana.
 
“Abbiamo la fortuna, nel nostro paese, di avere un articolo della costituzione, il 32, che dice che il diritto alla salute è universale e abbiamo anche una legge che risale al 1978 che dice che il sistema sanitario nazionale garantisce a tutti le migliori cure possibili. Purtroppo, però, viviamo in una regione che ormai da più di vent’anni non garantisce l’applicazione di quel principio” ha esordito Pizzul, intervenendo sul palco.
 
“È dal 1995 che le diverse leggi che si sono succedute in Regione Lombardia non garantiscono la piena applicazione della normativa nazionale e i motivi sono almeno tre – spiega Astuti – : non si garantisce l’universalità, dal momento che nella nostra regione la libertà di scelta vale solo per chi ha conoscenze o maggiori possibilità economiche; non esiste una sanità di prossimità, ma ci si può curare solo all’interno delle strutture ospedaliere e, infine, non esiste una appropriatezza di cura e la possibilità di avere una relazione di cura tra medici e pazienti, ma esiste solo una relazione dominata da un criterio economicista”.
 
“Sarà dunque a partire da questi tre principi, universalità, prossimità e appropriatezza, che come gruppo Pd – promettono Astuti e Pizzul – a partire dal prossimo 10 novembre, contrasteremo l’ultima non-riforma costruita dalla Moratti che nessuna stortura ha cambiato e lo faremo presentando una visione di sanità per arrivare alle elezioni del 2023 con un progetto alternativo che ci permetta di portare nel consiglio regionale non gli interessi di qualcuno, ma i beni comuni e i diritti fondamentali dei cittadini. E lo dobbiamo fare con il contributo di tutti”.
 
“Oggi, qui in piazza, ci sono tantissime sigle e tantissime realtà che, pur con opinioni diverse, hanno tutte un obiettivo comune: il bene dei cittadini lombardi e il diritto alla salute” concludono i consiglieri dem, sottolineando che “in Lombardia esiste un privato che ha sempre fatto e continua a fare affari sulle spalle dei cittadini, ma ce n’è anche uno no profit, il terzo settore, di cui abbiamo estremo bisogno per poter garantire la prossimità di cura a tutti i cittadini. Se cammineremo insieme, da qui al 2023, potremo fare davvero il bene dei cittadini lombardi”.
 
Milano, 23 ottobre 2021