Regione Lombardia cambi delibera sul socio-sanitario

La Regione cambi la delibera 3226 come richiesto dagli operatori del settore. A chiederlo, a seguito delle audizioni che si sono tenute oggi in Commissione sanità di Anffas Lombardia, Apromea, Federazione Comunità Educative, Ceal, Cooperativa Famiglia Nuova di Lodi, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), “La Grande Casa”, Ledha e Ordine Professioni Infermieristiche di Brescia (OPI), è il gruppo regionale del PD.

Il 2 luglio scorso la Regione ha emanato una circolare a parziale correzione della DGR 3226 del 9/6/2020 che introduceva nuove regole per le strutture sociosanitarie della Lombardia, stabilendo gli stessi obblighi strutturali e gestionali per servizi con ospiti ben diversi tra loro, perché si parla di anziani, di persone anche molto giovani con disabilità psichiche o fisiche, o di persone con fragilità o con problemi di tossicodipendenza.

“La circolare – sottolinea il consigliere regionale democratico Samuele Astuti – ha in parte rimediato agli errori della delibera ma, come hanno denunciato i rappresentanti dei gestori, non è sufficiente, innanzitutto perché correggere una delibera con una circolare non dà certezze. Il rischio è che nella fase dei controlli le autorità di vigilanza si rifacciano comunque alla delibera e sanzionino le strutture. Ma non solo, tamponi e test – continua Astuti – non possono essere a carico dei gestori, che già vivono pesanti difficoltà economiche, dovrebbero essere a carico delle Ats. Mancano, inoltre, i presìdi di riferimento nel caso insorgano casi di Covid nelle strutture. Le procedure per entrate e uscite dalle strutture, essenziali soprattutto per le comunità semiresidenziali, riducono di fatto quasi a zero la possibilità di movimento, il che crea gravissimi disagi agli ospiti. Devono essere semplificate.”
“Chiediamo – conclude il consigliere democratico – che gli operatori del settore siano ascoltati e siano accolte le loro richieste in una nuova delibera”.

Milano, 8 luglio 2020