Parrucchieri e intermediari di commercio tagliati fuori dai ristori per un pasticcio burocratico.

“Per un cortocircuito burocratico, con l’avviso 2 bis del Bando Sì Lombardia la Regione lascia parrucchieri, barbieri, intermediari e rappresentanti di commercio senza la possibilità di richiedere ristori. Una situazione grave e inaccettabile in un momento di crisi” denuncia il consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti.
“L’avviso 2 bis della misura rivolta alle partite iva- spiega Astuti- vede infatti parrucchieri, barbieri, intermediari e rappresentanti di commercio tra i codici Ateco inclusi nella platea dei ristori regionali, mettendo in luce una contraddizione interna al bando. Contemporaneamente, però, la delibera di giunta del 25 gennaio scorso limita gli aiuti ai soggetti ‘che svolgono un’attività in forma d’impresa e pertanto non sono iscritti al Registro delle imprese’. Parrucchieri, barbieri e intermediari di commercio sono però obbligati per legge a essere iscritti a tale registro”.
 
“Insomma- sottolinea ancora Astuti- da una parte Regione Lombardia ha incluso queste attività nella platea degli aiuti ma ha inserito nello stesso bando una condizione che li esclude automaticamente dai ristori. Si tratta di un pasticcio senza senso”.
 
Per questo il Pd ha presentato un’interrogazione all’assessore competente per chiarire una circostanza a cui Regione Lombardia deve porre rimedio quanto prima. “Bene- conclude il consigliere dem- che Regione supporti le attività produttive del territorio ma nessuno dev’essere lasciato solo. Il precedente avviso ‘Sì Lombardia 2’ tra l’altro, a fronte di 14 milioni  di euro di stanziamento, aveva registrato un avanzo di  6,6 milioni, pari al 47% delle risorse messe a disposizione. Un dato decisamente alto. L’interrogazione punta a chiarire anche questo aspetto: come sta procedendo l’erogazione degli aiuti alle attività lombarde?”.
 
Milano, 3 febbraio 2021