Rsa solo Covid? La Regione Lombardia non ha capito la gravità del problema

Con una circolare del 23 aprile, Regione Lombardia torna a chiedere alle RSA di accogliere pazienti Covid, chiedendo loro di organizzarsi e identificare strutture interamente dedicate.

“Dopo una prima fase di gestione dell’emergenza – si legge nella circolare della Giunta – che ha reso necessario l’adozione di misure quali quelle approvate dalla DGR n. 2906 dell’8 marzo è ora possibile valutare il passaggio ad una fase 2, consistente nella individuazione di soluzioni organizzative che richiedono tempi più lunghi di preparazione, condivisione di progetti e cambiamenti anche abbastanza radicali rispetto agli assetti storici, quali ad esempio l’eventuale attivazione di strutture sanitarie assistenziali interamente dedicate all’assistenza di pazienti Covid-19”. Una decisione insensata, secondo il Pd, che dimostra quanto la Regione non abbia compreso appieno i problemi emersi fino a qui e non abbia una strategia per affrontarli.

“La circolare dimostra che la Regione non ha ancora capito, dopo tutto quello che è accaduto, in che condizioni si trovano le RSA – dichiarano insieme a Gian Antonio Girelli, anche i consiglieri dem Antonella ForattiniSamuele Astuti,  Raffaele StranieroMatteo PiloniGigi Ponti e Jacopo Scandella -. Eppure, l’assessore Gallera aveva ammesso, tardivamente, che le case di riposo non avevano le capacità per farlo, che non hanno un modello idoneo a trattare pazienti Covid. Oggi, ancora, non vengono fatti i tamponi a ospiti e personale, mancano i dispositivi di protezione, manca la formazione specifica: sono tutti elementi di cui la Regione non si è occupata e non si sta occupando”.

“È stato il presidente Fontana – aggiungono – a dire che le RSA sono enti privati e autonomi, scaricando su di esse ogni responsabilità. La circolare, insieme alla delibera dell’8 marzo, invece, è l’ennesima prova che è la Regione a governare le residenze sanitarie per anziani, che sono parte del sistema sociosanitario regionale. Purtroppo, Palazzo Lombardia sta affrontando questo aspetto senza una strategia chiara e sicura”.

Milano, 27 aprile 2020